Chi sono

Margherita Gagliardi Tonin

Sono nata nel 1978 ad Arona, una graziosa cittadina sul Lago Maggiore, in provincia di Novara. Dopo il matrimonio con mio marito Demis Tonin nel 2006, abbiamo vissuto per qualche anno in provincia di Vicenza. Nel 2015 ci siamo trasferiti negli Stati Uniti, a Denver (Colorado), per motivi legati al lavoro di mio marito. È proprio lì che ho avuto l’opportunità di trasformare una grande passione in una professione: ho iniziato a lavorare come insegnante di italiano, realizzando così un sogno che coltivavo da tempo.
Dal 2022 viviamo in Montana, circondati dalla natura e dalla tranquillità delle montagne, in compagnia del nostro splendido Dobermann, Indiana.

IL MIO PERCORSO LETTERARIO

Pur avendo una formazione di tipo tecnico-commerciale, ho sempre amato leggere e scrivere. La letteratura mi ha accompagnata fin da bambina: inventavo storie, scrivevo poesie e riempivo i miei diari con pensieri e racconti. Il mio esordio nel mondo letterario è avvenuto con Cercami, un thriller psicologico che intreccia memoria, identità e mistero.

INTERVISTA ALL’AUTRICE

✍️ Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato sin da bambina: a 6 anni scrissi una breve poesia, a cui ne seguirono molte altre. Intorno ai 10 anni lessi il diario di Anna Frank e iniziai a scrivere il mio diario segreto come fosse un romanzo che un giorno qualcuno avrebbe letto e pubblicato. Per fortuna, la mia vita non era così drammatica.
🧠 Quando scrivi, hai tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
Ho un’idea generale della trama e del finale, ma mentre scrivo lascio che i personaggi “prendano vita” e mi raccontino la loro storia. Lo sviluppo degli eventi è spesso molto diverso da come l’avevo immaginato inizialmente.
📚 Preferisci libri stampati, audiolibri o ebook?
Amo i libri stampati: li compro e li custodisco come beni preziosi. Ma vivendo all’estero, e prediligendo la lettura in italiano, mi sono abituata agli ebook, più facili da reperire nella mia lingua e ottimi quando leggo la sera. Di recente, ho anche iniziato a sfruttare il tragitto casa/lavoro per ascoltare audiolibri in auto. Comunque, cerco sempre di reperire anche il cartaceo per la mia libreria.
✨ Quale libro avresti voluto scrivere tu?
Rebecca di Daphne Du Maurier. L’ho letto a 15 anni, era di mia madre, e mi ha fatto innamorare del genere thriller psicologico.
⏳ Quanto tempo ti è servito per scriverlo?
Due anni per pensarci, un mese esatto per scrivere la prima stesura e diversi mesi per le varie revisioni, correzioni di bozza e la pubblicazione.
⚠️ La parte più difficile da scrivere?
Non vorrei spoilerare troppo, ma ci sono alcune scene in cui la mia protagonista è chiusa in una cantina legata mani e piedi… ho fatto un po’ di “esercizi pratici” per descrivere al meglio i suoi movimenti! Inoltre il capitolo “lettera di una madre”: scriverlo mi ha coinvolta emotivamente e ammetto di aver versato qualche lacrimuccia.
🗺️ Perché hai scelto questa ambientazione per il tuo libro?
Sono luoghi legati alla mia infanzia che ho scelto per motivi affettivi e personali. La “special edition” con copertina rigida del libro, realizzata in collaborazione con la Pro Loco del paese in cui è ambientata la storia, racconterà proprio questo e includerà contenuti extra con foto e dettagli dei luoghi e degli altri elementi che hanno ispirato la storia.
📝 Progetti futuri?
Tanti, troppi… sto lavorando a nuovo romanzo, sempre un thriller psicologico, che questa volta sarà ambientato in quella che ormai considero la mia seconda casa: Denver in Colorado. Inoltre ho in progetto una serie di racconti per bambini e un libro per insegnare l’italiano creato appositamente per i miei studenti di lingua inglese.